Sei sicuro di amare davvero tuo figlio? Le 5 cause che impediscono di educare con amore.
E’
indispensabile amarsi, l’amore è un dono che cresce dentro se stessi, tutti sappiamo che esiste, ma ancora pochi
sono quelli che lo conoscono davvero.
Accorgendoti
di essere amore, conoscerai l’amore e l’altro non potrà che beneficiarne .
L’amore
non nasce con l’uomo, l’amore è la vita che scorre nell’uomo, è l’energia
vitale che permette alla vita stessa di manifestarsi e lo fa in maniera
naturale e del tutto incondizionata.
Recuperare
la capacità di sentire e percepire l’amore più che cercare di comprenderne il
significato è il primo passo da fare per garantire a tuo
figlio una crescita armonica , serena e soprattutto sincera.
Ciascuno
di noi viene alla vita per essere felice e per godere della bellezza della sua
natura e invece si ritrova ad essere infelice, malato e depresso in un mondo
del tutto "innaturale".
“Vivere” la vita con ansia, insoddisfazione , pessimismo,
schiavi del senso di colpa, schiavi di un consumismo sfrenato, schiavi delle paure
non è affatto naturale.
La natura
fluisce nell’ armonia e nella bellezza della sua creazione senza cercare di
modificare nulla ed è autosufficiente.
La Natura è madre di se stessa. Sa già cosa è
giusto fare e lo fa per amore.
Tuo
figlio ha sempre un buon motivo per fare quello che fa, soprattutto
ribellandosi con i suoi capricci, comprendilo e ridimensiona il giudizio e le
“tue” convinzioni.
Educare
con amore non è un modo di “educare” è un modo di essere.
Il
grande errore dell’educazione dal passato ad oggi è stato quello di trascurare dei principi fondamentali insiti nella natura dell’essere umano.
Conoscere e fare propri questi principi significa avere una nuova visione
pedagogico- educativa che rispetta la
libertà dell’individuo e quindi della vita stessa.
Rispettando tali principi diventi un genitore
libero di abbracciare un tuo personale modo di educare secondo “natura”, senza
lasciarti condizionare dai falsi miti e principi filosofici educativi.
Il
primo principio da rispettare secondo “Natura” è la felicità.
Essere
felici e vivere in un ambiente felice è un diritto inalienabile e sacro
dell’essere umano. Dobbiamo garantire a nostro figlio la possibilità di vivere
in un ambiente felice , sano ed equilibrato.
Bambini
su cui abbondano comprensione, ascolto, amore , sincerità e contatto, sono
adulti più pacifici, più felici, non predisposti ad atteggiamenti di vittimismo
con l’altro .
Sono adulti capaci di agire e non limitarsi a reagire, sono adulti
liberi di essere se stessi senza il bisogno di ricorrere a maschere a seconda della situazione. Saranno
adulti che non avranno sviluppato nessun tipo di dipendenza nel rapporto con se stessi e con l’altro.
Saranno
quindi adulti leali e forti, fieri dei propri limiti quanto delle proprie potenzialità.
Il bambino, principalmente nei primi sette
anni di vita, impara per imitazione. Più che interessarsi all’ ascolto è
interessato ad imitarti, anche perché, soprattutto nella fase della prima
infanzia, il senso a cui il bambino è più facilmente esposto è la vista, anche
se la sua conoscenza esperienziale col mondo passa attraverso il gusto.
Non
puoi più prescindere dall’ osservare te stesso e dal porre attenzione ai tuoi
comportamenti. Non ti è più concesso il tempo di rimandare la responsabilità
con te stesso, il tuo guardiano è alla
soglia e ti conta i minuti, non puoi fare più finta di non saperlo.
Questo significa non limitarsi a dare l’esempio, ma
iniziare ad esserlo.
Se vuoi che l’altro ti comprenda e ti stia ad
ascoltare davvero è indispensabile che tu parli ad esso attraverso ciò che
sei. Ti è richiesto dunque un grande
coraggio per “educare” con amore e in piena libertà: massima
coerenza tra ciò che richiedi e ciò che sei davvero.
Questa è la base per
instaurare una relazione educativa d’amore basata sull’ onestà e il rispetto.
La verità ti renderà libero.
Educare
con amore è lasciare libero tuo figlio di essere ciò che è, significa smettere
di reprimerlo inconsapevolmente.
Il
bambino è un seme e il genitore la sua terra, un figlio necessita di un terreno fertile da cui
egli possa trarne il giusto nutrimento per sbocciare e manifestare le sue qualità alla vita, così
come sono, senza la presunzione di
modificarle. Il bambino quando nasce è un essere puro e divino , è perfetto,
incontaminato, il tuo compito di genitore dovrebbe essere quello di proteggere
la sua vera natura, piuttosto che servirti di falsi miti per reprimerlo.
Spesso
, in maniera del tutto inconsapevole, non si permette al bambino di manifestare
il suo principio vitale e istintuale .
Al
bambino non glie è permesso di piangere, di arrabbiarsi e soprattutto di
ribellarsi. Il bambino deve imparare solo ad obbedire a non far arrabbiare il
genitore. Ma che cosa fa scaturire davvero questa rabbia nel genitore quando il
figlio vuole far valere un proprio “capriccio” ? Tutti rispondereste:
"la
maleducazione, l’ho viziato e adesso è un maleducato". Oppure: " Io sono il genitore , quindi comando
io". O peggio ancora sciocchi giudizi come: " è il carattere, è ribelle è cattivo, non sembra mio figlio."
Queste sono di
solito le risposte più comuni della stragrande maggioranza dei genitori. Siamo
sicuri che possa dipendere davvero dal fatto che crediamo che quel bambino, per
di più nostro figlio, sia davvero cattivo, davvero ribelle o davvero aggressivo?
E cosa peggiore delegare la propria responsabilità ad una questione di genetica
caratteriale ? Quindi sarebbe come a dire: “Io non posso farci nulla è il suo carattere, quindi non ha speranza di poter essere qualcosa di più.
Tutto
questo è pura follia.
Follia
che ammazza la libertà dei vostri figli, togliete loro la possibilità di
rimanere se stessi , ma ancor peggio non
capite che il problema in verità è in voi. Non capite che lui vi rimanda solamente dei feedbeack affinchè possiate
accorgervi che siete vittime addormentate nella convinzione di
essere liberi.
Vi sto dicendo che i vostri figli vi stanno donando la possibilità di
liberarvi, di guardarvi dentro e di iniziare a svegliarvi.
Se
non ti accorgi di tutto questo, educare diviene soltanto un altro dei
tanti modi per tenere a bada il principio vitale, il risveglio e la verità , continuando a tenerci schiavi di una libertà illusoria.
Per
principio vitale intendo l’energia creativa che si manifesta attraverso
l’amore, infatti se nella nostra terra, che sono i nostri genitori e l’ambiente
familiare viene a mancare questo fertilizzante
non vi è creazione quindi la vita muore.
Un
altro principio fondamentale “naturale” è l’amore puro, incondizionato. Donare
amore in maniera incondizionata significa essere amore .
La
chiesa e le religioni hanno inventato il mito della sofferenza per svuotarci
della nostra energia vitale . Da secoli, sono riusciti a farci credere che l’amore sia qualcosa fuori di noi, un
sentimento da “meritare” , proprio come
una ricompensa. Infatti sei nato peccatore e se vuoi l’amore, ossia la salvezza, devi pentirti e quindi sacrificarti .
L’amore
non è una ricompensa , non è la salvezza prossima ad un giudizio. L’amore è
molto semplicemente la libertà di essere ciò che si è.
Il
vero viaggio nella vita inizia quando
abbiamo la libertà di poter essere ciò che siamo senza paura di sbagliare. La
natura è perfetta così com’è, non esistono sbagli o errori. La natura è perfetta
nella sua imperfezione. E’ dal caos che
si è creato l’ordine cosmico.
Il bambino è un piccolo cosmo , porta con se
una saggezza che, se sai ascoltare, ti guida in mondi misteriosi e sconosciuti:
te stesso.
Devi
solo darti fiducia.
Spesso
si ha paura di scoprirsi sbagliati, si ha timore di essere se stessi, diversi
da come gli altri ci hanno pensati. Si ha paura di vivere,
di
sentirsi felici e meritevoli. Si ha paura di ribellarsi.
L’educazione familiare, soprattutto l’influenza di quella patriarcale, di cui oggi ne subiamo ancora il forte condizionamento, ha condannato l’amore al
sacrificio, relegandolo a sua volta al senso di colpa.
Questo modo di intendere l’amore nella
relazione educativa è molto nocivo alla crescita e allo sviluppo di tuo figlio
, e lo è anche per te.
E’ un modo per creare la vittima e il
carnefice, il quale a sua volta diventa vittima del senso di colpa in un
circolo vizioso che si ripeterà senza più fine.
Così
facendo non ti accorgi che ti perdi la possibilità di conoscerti e sperimentarti come
essere intelligente, responsabile e consapevole capace di scegliere liberamente
come amare e crescere il proprio figlio.
A volte la presunzione di essere solo degli
adulti, non giustifica il fatto di essere più saggi di un bambino .
Questo
atteggiamento non ti porterà da nessuna
parte.
Arriverà un giorno in cui anche tuo figlio
crescerà e si chiederà il motivo della sua esistenza e quando lo scoprirà sarà
già diventato adolescente e non ti riconoscerà più.
Ti accorgerai che l’educazione come l’hai
sempre percepita non è mai stata utile e necessaria davvero alla crescita di tuo figlio, ma solo un
tentativo per tenere a bada le tue
insicurezze e la tua paura di fallire.
Entra in sintonia con
l’amore, affidati ad esso e tuo figlio
non avrà bisogno di alcun consiglio, di alcun comando , di alcun ricatto, ma solo di essere in qualche
modo sostenuto e incoraggiato.
Anche
evitare i suoi fallimenti, intromettersi cercando di fare “la cosa giusta” e dando dei “consigli” è del tutto innaturale
e diseducativo.
In
primo luogo perché la maggior parte dei genitori danno consigli solo per se
stessi, solo perché hanno paura che un giorno saranno giudicati sbagliati dai
propri figli. Non c’è pensiero più idiota ed ignorante di questo. Come puoi
anticipare la visione di un futuro che non esiste e pensarlo solo in base alle
tue paure anziché in relazione alla realtà delle cose che è fatta del presente?
Occupati di costruire e accompagnare la crescita di tuo figlio oggi nel
presente , non potrà fare altro che ringraziarti.
Lui è nato per insegnarti l’amore
e liberarti dal giudizio, quindi rilassati.
E poi, vale più la preoccupazione
di un tuo giudizio che la libertà di tuo
figlio? Come puoi dire di amarlo?
In secondo luogo è attraverso l'esperienza dell' "errore" che il bambino conosce se stesso e diviene attore e creatore del suo mondo.
Insomma
ci rendiamo conto di quanta spazzatura portiamo addosso, parliamo di amore ed
altruismo , ma siamo solo degli egoisti , diciamo di pensare al bene dei nostri figli, in realtà pensiamo solo
al nostro.
Ora cerchiamo di conoscerci più da vicino e di comprendere quali sono le reali cause che entrano in gioco nella relazione educativa con i nostri figli che non ci permettono di educare con amore e nel rispetto della sua libertà:
1. Il
Vittimismo e l’insicurezza: (due facce della stessa medaglia)
La prima causa
principale è che siamo “vittime “ di una credenza religiosa che
inconsapevolmente ci vuole giudici severi della nostra vita.
La religione avrebbe
dovuto insegnare l’amore e non il perdono, la dedizione e non il sacrificio, la verità e non la menzogna.
Se lo avesse fatto, ci
avrebbe reso consapevoli del “potere” che portiamo dentro e intorno a noi. La religione ha creato così solamente una
società malata, all’ interno della quale , l’individuo vive se stesso in un
continuo stato di imperfezione che si manifesta in una continua tensione verso
la ricerca di un completamento di se. Tutto questo dunque genera un sentimento
di inquietudine e insoddisfazione, sfiducia verso se stessi e insicurezza .
Crescendo quindi, il bambino diventa sempre più
“dipendente” dalle situazioni esterne di ogni genere, sia emotive che
comportamentali.
Questo genere di
“espressione sacrificale” della natura dell’umo si ripercuote principalmente
sul suo modo di relazionarsi con l’altro, nelle dinamiche familiari l’educazione ha preso il posto della religione e
invece di occuparsi della crescita dell’individuo nella sua integrità si inizia
a “preoccupare” del suo futuro e di cosa sarà bene o male per lui, dimenticando
il suo benessere nel presente.
Se si fa vivere al proprio figlio l’amore
puro, dentro e intorno a lui, se gli si
permette di conoscere e sperimentare la
vera devozione verso la vita, di entrare in connessione con la propria natura imparando
ad ascoltarla e a fidarsi di se stesso, insomma se ci accorgiamo che ciò che fa
crescere nostro figlio non sono le convinzioni che abbiamo, ma quanto siamo realmente in grado di amare, senza paure e in maniera del
tutto incondizionata, allora, solo allora, si sta amando.
E' necessario non avere paura del fallimento.
Se non molli
l’attaccamento per la sopravvivenza e non ti decidi a vivere, a sentirti ricco
dentro di te, non puoi crescere un’altra vita. La vita che porti dentro è
ricchissima, è un dono e se ne fossi consapevole davvero comprenderesti che nessuno
sopravvive, solo i tuoi sciocchi pensieri continuano a farlo.
Il bambino assorbirà da te ogni cosa, sentirà
addosso una responsabilità di una paura che non è la sua, quindi per
favore, prima di mettere al mondo una
vita, pensaci, pensa di essere tu stesso vita.
Se ti limiti e ti
arrendi a un tipo di coscienza povera, precaria e vittima delle sue
insicurezze, non mettere al mondo un
figlio perché così come gli hai dato la vita glie la togli . Non parlo solo di
benessere economico, parlo soprattutto di benessere emotivo e mentale.
Ci sono famiglie che
pur avendo una vita agiata, vivono sempre in un clima di precarietà, di sfiducia e di sopravvivenza, come se
l’avere fosse più importante dell’essere. Vivere significa smetterla di
preoccuparsi per ogni cosa e sostituire la predica e la lamentela verso i
propri figli in comprensione, aiuto , pazienza e amore.
Tuo figlio quando viene al mondo ci viene per
vivere e non per sopravvivere. L’universo questo lo sa perché a differenza di te, si occupa dei suoi
figli, li ama incondizionatamente, così
come ama anche te, ma non te ne sei ancora accorto.
Gli atteggiamenti di
vittimismo , di debolezza e insicurezza, alterano la relazione con tuo figlio.
Quello che sto per
dirti è più semplice di quanto immagini: non è quello che vivi nella tua vita
che fa la differenza , ma come la vivi; lo spirito e l’energia che ci impieghi
affinchè si realizzi ciò che è .
Ti chiedo quindi di
lasciare andare la spasmodica mania di controllare tutto , impara ad affidarti a te
stesso e alla forza dell’amore .
Lo so, non è un gioco
da poco , ma basta crederci , basta accorgersi di voler cambiare, partendo dal modo in cui
ci atteggiamo e portando attenzione alle cose che diciamo.
Non dobbiamo mai
dimenticare che la nostra parola, come i nostri pensieri e le emozioni che ne
derivano, tutte insieme, creano la nostra realtà e che ci piaccia o no siamo noi
i responsabili di ogni cosa.
Dio ti ha dato la fede,
usala, anziché aspettare che un giorno ti venga a salvare. Sei salvo , ma non lo sai.
Parliamo di amore ed
altruismo , ma siamo solo degli egoisti, diciamo di pensare al bene dei nostri figli, in realtà pensiamo solo
al nostro.
L’amore
è un’altra cosa, inizia dal comprendere l'ingiustizia di crescere nella menzogna.
La Natura nasce madre , non ci diventa, non vive per i suoi
figli.
La Natura vive per essere madre. Hai tanto da imparare dalla natura, “Madre”. La Natura non mente mai è sempre sincera e giusta.
Lasciare il bambino libero di vivere le
proprie esperienze, soprattutto sbagliando, è amare la vita e fidarsi di essa.
In fin dei conti è proprio attraverso l’apprendimento per errori che si cresce
e si da la possibilità al proprio figlio di essere sicuro di se autonomo e
indipendente.
La
sicurezza parte dalla conoscenza di se stessi, questa conoscenza esige libertà
di dispiegarsi senza essere anticipata o direzionata.
La vera sicurezza però deve partire prima verso te stesso.
Se
tuo figlio avverte che sei un genitore insicuro perde l’opportunità di
vivere la sua infanzia e quindi anche la
possibilità di conoscere se stesso , i
propri limiti e i propri punti di forza.
Essere
sicuri di se significa semplicemente essersi liberati dalla famiglia d’origine
e dai suoi condizionamenti “educativi”.
Conoscersi
è manifestare ciò che sei e non ciò che i tuoi genitori si aspettano ancora da
te.
Il punto è che hai ancora paura del loro
giudizio. Ti terrorizza ancora la sensazione di dover sbagliare, ti fa paura dover contrariali nelle loro idee. Ti terrorizza il
tuo fuoco, quella forza capace di prendere in mano la tua vita, quella
forza che ti libererà finalmente da tutte le illusioni.
Questa
forza è vita, questa forza è amore, ma dal momento che l'hanno chiamata
ribellione ci hai creduto e hai smesso di essere.
Non
ti accorgi che sono ancora i tuoi condizionamenti educativi ad educare tuo figlio e non la tua volontà? Così facendo non ti accorgi
che provi ad essere il genitore di tuo figlio ma non lo sei ancora diventato.
Un
genitore consapevole è un genitore maturo e autonomo, indipendente a livello
affettivo ed emotivo dalla sua famiglia
d’origine, non ha più paura di essere giudicato da loro .
La
maggior parte dei genitori non si accorgono che le dinamiche che ripetono
nella relazione educativa con il proprio figlio sono ancora quelle
irrisolte della famiglia d’origine.
Quando non siamo in grado di spiegare a nostro
figlio perché in una data situazione è giusto comportarsi in un certo modo, piuttosto che in un altro, quando non
riusciamo a chiarire a noi stessi perché abbiamo scelto di agire in un modo piuttosto
che in un altro, quando al “diktat” segue il silenzio e il bambino non capisce
il reale motivo di quel gesto, accade
che in realtà non lo abbiamo ancora
capito noi stessi. Siamo rimasti lì in
quel silenzio aspettando ancora una risposta al perché di quelle scelte e di
quei comportamenti.
Così ancora da adulti siamo in attesa di tante risposte, ci allontaniamo dalla libertà e dalla possibilità di amare
davvero nostro figlio e noi stessi. Riconoscerlo è il primo passo verso la
consapevolezza.
E’ così che dal buio si genera altro buio e si
finisce per scambiare l’amore per qualcosa che non è.
Se
fai luce in quel buio potrai vedere che l’amore ha altri colori , altre forme e
altri gesti.
2. Il
concetto alterato d’Infanzia:
Un’altra
causa fondamentale che ostacola la libertà di educare con amore è il concetto
alterato d’infanzia.
Da un lato c’è chi la percepisce come una fase completamente priva d’istinto , di saggezza e intelligenza a tal punto da
generare atteggiamenti iperprotettivi ed
esageratamente ovattati. Da questo
genere di percezione dell’infanzia, si crea la tendenza ad anticipare
l’esperienza del bambino e spesso a preconfezionarla.
E' il classico atteggiamento che assume un
genitore estremamente insicuro rinchiudendo il proprio figlio in quella che
solitamente chiamiamo “Campana di vetro”.
D’altro
canto c’è una schiera di adulti che invece guarda al bambino come un "piccolo
adulto".
In
questo caso, si ha una visione
dell’infanzia “adultizzata".
Iniziamo a spiegargli come funziona la vita, pretendiamo che rispettino dei
tempi precisi, a volte addirittura pretendiamo che rispettino i nostri. Siamo
lì a dirgli quando mangiare, quando hanno fame, ma ogni quattro o sei ore, decidiamo
per loro quando devono dormire, quando è il momento di giocare e quando no.
Decidiamo
addirittura che possono dimenticarsi del calore del petto
della madre e del suo abbraccio poiché abbiamo
speso tanti soldi per la carrozzina o l’ovetto. Gli imponiamo delle regole solo
perché gliele ripetiamo a voce ogni qual
volta che si presenta l’occasione.
Gli
diciamo persino di non piangere perché è grande, e di non sporcarsi perché non
è più un neonato.
Sono
piccole cose che giorno per giorno portano a sacrificare la vita di tuo figlio.
Reprimendo la sua natura genererai malattie fisiche, disagi comportamentali che
si manifestano successivamente nell’età adulta
quando ci si lamenta perché tutto non va e la vita fa schifo.
L’unico
modo che conosciamo per leggere l’esperienza rimane quindi solo la sofferenza, con la convinzione
che solo attraverso di essa si conquistano amore e felicità.
Questo è scambiare la follia con l’amore, questa
visione distorta potrebbe portarci a vedere una falsa realtà di noi stessi e
delle cose a noi circostanti. L’amore e la felicità non sono una conquista, ma
un modo naturale di essere ed esistere dell’uomo.
L’amore
è amore, smettila di cercare dei modi e degli strumenti per educare con amore,
accorgiti che l’unico “strumento” sei tu
e l’unico “modo” è solo la tua volontà.
Questa è principio primo insito nel cuore, che non ha nulla a che fare con il
sentimentalismo.
Ricorda
sempre che la natura non è buona e neanche cattiva, la natura è giusta.
Tutto
quello che tuo figlio chiede quando viene al mondo è di essere amato per quello
che è. Questo è naturalmente giusto.
3. Dare
a tuo figlio spiegazioni troppo razionali:
Quando
si instaura una relazione d’amore con il proprio figlio , interferire nei processi educativi
con la razionalità interrompe quel magico flusso che ti mette in sintonia
vibrazionale con esso lasciando che tutto accada secondo natura.
Soprattutto
tra 0 e 7 anni, se proprio devi dare una motivazione fallo sempre con esempi e
metafore tratte dalla natura. La motivazione razionale annulla la fiducia del
bambino in se stesso e soprattutto la possibilità di far sviluppare il suo
intuito e la sua capacità di “sentire” e percepire se stesso nelle cose. Bisogna sviluppare l’istinto, la parte
intelligente e divina dei nostri bambini, l’unica vera guida verso la strada
della sicurezza e quindi dell’autonomia.
Lascia
quindi che tuo figlio possa sperimentare la realtà per scoprire se stesso in
relazione alle cose. Permettigli, dunque, di attingere e attivare le sue forze
per rispondere alla sua curiosità e sfidarla nella pratica. E’ scontato che di
fronte ad un pericolo come potrebbe essere ad esempio una pentola bollente ,
non significa che te ne andrai dalla cucina con il rischio che si faccia
davvero male, ma ti limiterai semplicemente a rimanere li in presenza
dicendogli che può toccare la pentola, ma di stare attento perché brucia. In
questo caso non eviti a tuo figlio l’esperienza e in oltre gli permetti di
attivare delle risorse difensive , come quella di percepire in anticipo il
calore e di andarci con calma. Così facendo i bambini non solo sviluppano
maggiore fiducia verso l’adulto e verso se stessi, ma non si faranno male e
soprattutto non torneranno più a sfidarti. Parlagli sempre con amore. Il
bambino ti percepirà sicuro di te.
4. L’identificazione
con la situazione e l’incapacità di essere neutrali:
Il bambino deve
sentirsi sempre amato, tanto e allo stesso modo.
Se lo giudichiamo
quando ha pulsioni che noi consideriamo “cattive e non un bene”, come potrà
imparare ad accettare ed ad integrare le proprie ombre? Quando ti arrabbi con
lui perché non risponde ad una tua richiesta,
puoi accorgerti che in verità ti
stai solo arrabbiando con te stesso. Temi di non essere stato capace di
educarlo e soprattutto temi che nessuno, nemmeno tuo figlio ti
ascolta perché non riesci a farti
obbedire. Se porti attenzione alla tua rabbia, impari ad ascoltarla, puoi
comprendere che il capriccio è più il tuo e non di tuo figlio. Ti sei
identificato completamente nella situazione e non hai via di scampo se non
quella di alzare la voce creando terrore.
Impara ad essere
neutrale, ad osservarti ed osservare. Se tuo figlio non risponde alle tue
richieste è perché la tua richiesta non è delle più intelligenti. Arrabbiarsi
perché si ha la sensazione di perdere il potere e il controllo della situazione,
aggiunge solo tensione e non presenta alcun vantaggio.
Se ci si mantiene
neutrali, consapevoli e fiduciosi che la scelta è quella giusta, e se si rimane
in ascolto, pronti ad accogliere amorevolmente le sue istanze e a trovare delle
soluzioni migliori, il bambino avrà il piacere di ascoltarti.
5. La
manipolazione:
Se
vuoi imparare ad educare con amore devi essere sincero e trasparente e
soprattutto onesto con te stesso.
Spesso,
pur di farci ascoltare dai nostri figli, attiviamo dei meccanismi di manipolazione che compromettono e trasformano
la purezza della relazione.
Non
arrabbiamoci se poi loro non ci diranno mai la verità, in fondo non la
conoscono davvero.
La
manipolazione abitua il bambino a mentire, a non essere se stesso, quindi a non
vivere nella verità imparando a stare in situazioni ambigue e contrastanti.
Spesso
la necessità della manipolazione scaturisce dal senso di colpa che un genitore
ha verso il figlio e allora si preferisce nascondere quel disagio con una bugia,
piuttosto che affrontarlo parlando col “cuore” in mano. Così facendo credi di
fare del bene a tuo figlio, perché nascondendogli la verità credi di difenderlo
da qualcosa di sbagliato, ma capirai che di sbagliato c’è solo la
menzogna, sarà troppo tardi quando tuo figlio vorrà difendersi
da te.
Dire
le cose come stanno, esternare le proprie paure e i propri limiti, chiedere al
proprio figlio di cosa ha paura anziché ovviare queste domande con storie
assurde, è un modo per esorcizzare la paura stessa e per insegnare a tuo figlio
che anche da adulti è possibile essere
se stessi, sempre e comunque e che non c'è alcun motivo per avere paura.
I
figli sono un dono e vanno bene così come sono.
Solo se accettiamo noi stessi
potremo accettare totalmente i bambini e crescerli nella libertà. Decidere di
risvegliarsi e quindi di cambiare non è sempre facile, dovrai impegnarti ,
osservarti ed ascoltarti.
Il
cambiamento potrebbe essere lento. Va bene così. Tu e il tuo bambino dovete
ritrovare il giusto equilibrio riconoscervi e com-prendervi.
Un tempo erano i bambini a
fare i capricci, oggi sono i loro genitori. L'amore è un'altra cosa...
"La Natura non è buona e neanche cattiva.
Agisce nell'amore e per l'amore.
Dona i suoi frutti..non li vende."
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